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Luca Ronconi
 
Atti di guerra: una trilogia

(a. Edward Bond)
(sc. Tiziano Santi)
(c. Silvia Aymonino)


traduzione: Maggie Rose e Salvatore Cabras
luci: Guido Levi
suono: Hubert Westkemper
training e movimento: Maria Consagra
responsabile di regia: Daniele Salvo
coordinamento artistico generale: Mauro Avogadro

Personaggi - interpreti:
Atto I: rosso nero e ignorante
Mostro - Massimo Popolizio
Madre - Melania Giglio
Ragazzo - Lorenzo Iacona
Ragazza - Paola D'Arienzo
Insegnante - Nanni Tormen
Donna - Laura Narni
Moglie - Franca Penone
Donna 2 - Raffaella Boscolo
Intermediario - Massimo Popolizio
Figlio - Massimo Popolizio
Doppio del mostro - Nanni Tormen
Atto II: popolo delle scatolette
Primo uomo - Massimo Popolizio
Secondo uomo - Elia Schilton
Terzo uomo - Lorenzo Iacona
Prima donna - Pia Lanciotti
Seconda donna - Debora Zuin
Terza donna - Monica Mignolli
Quarta donna - Raffaella Boscolo
Coro - Melania Giglio
Atto III: Grande pace
Caporale - Marco Toloni
Pemberton - Francesco Rossini
Soldato I - Lino Guanciale
Soldato II - Alfonso Veneroso
Soldato III - Francesco Vitale
Soldato IV - Umberto Petranca
Figlio - Alessandro Loi
Capitano - Giorgio Ginex
Signora Simmons - Laura Nardi
Donna - Massimo Popolizio
Donna I - Pia Lanciotti
Madre - Raffaella Boscolo
Figlia - Diana Hoebel
Uomo - Cristian Maria Giammarini
Uomo Maturo - Giovanni Battaglia
Uomo Giovane - Lino Guanciale

Produzione Teatro Stabile di Torino

Spettacolo del progetto Domani


Torino, Teatro Astra
02/03/2006



dal "Patalogo 29" (Ubulibri, Milano, 2006)
per gentile concessione della Associazione Ubu per Franco Quadri

Pił che al poetico e allo spettacolare, Bond paga un altissimo prezzo al didascalico e al concettoso. Pone dilemmi come il suo maestro Brecht, ma non ci propone soluzioni, non si appella ai sentimenti, non si fa trascinare dalla passione. E Ronconi si trova nella condizione di far fiorire rose dalla Waste land'. Ci riesce con una tecnica consumatissima, trasforma il lungo teorema etico di Bond in una geometria millimetrica, gioca sull'ambiguitą ma con realismo, a volte riflette un personaggio in un altro personaggio fino a cancellare le differenze, utilizza perfino il rap col quale il giovane soldato spiega i motivi del suo arruolamento.
Osvaldo Guerrieri ( La Stampa - 5 febbraio 2006)

Ronconi, mirando a una fedeltą assoluta, ha voluto far interpretare da un unico attore cinque parti, seguendo tutto l'andamento della vicenda: ci voleva un attore grandissimo e il regista l'ha trovato in Massimo Popolizio, che vediamo dapprima nella parte del Mostro, cosģ chiamato per la cicatrice di una pallottola che l'ha ferito al capo, seguire le diverse fasi di una stressante vita familiare, poi passare al ruolo del figlio che lo uccide per ordine militare, e realizzare un autentico miracolo interpretativo in una scena in cui anche il padre (passato a un altro interprete), come prima la madre, parla con la sua voce registrata in un febbricitante dialogo del personaggio con se stesso. Il viaggio in tre atti affronta poi pił decisamente il discorso sulla sopravvivenza nella parte centrale in cui Popolizio figura come Primo Uomo, uno dei pochi vivi funestati dalle epidemie che li rendono ostili ai loro simili. E infine sarą l'interprete della Donna alla quale il figlio uccide la bambina e che si nutrirą di questo dolore, impazzita ma non troppo, allevando una nuova bimba fatta di stracci, incontrandosi con dei soldati che credono di essere morti, ma anche con qualcuno che parla di un mondo in ricostruzione. Nello spazio nudo di un ex cinema con poche panche, su un pavimento di bianche macchie a rilievo come lo sfondo, torreggia l'immagine di una umanitą viva aldilą di tutto, grazie a una regia di altissimo livello malgrado qualche rallentamento, la faticosa divisione in tre parti e una traduzione discutibile.
Franco Quadri ( La Repubblica - 9 febbraio 2006)

* Lo spettacolo ha dovuto subire un rinvio della andata in scena a causa di una grave indisposizione del protagonista Massimo Popolizio, che ne ha reso impossibile la prosecuzione dopo la prima rappresentazione delle tre parti.



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