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Luca Ronconi
 
Armida

(a. Gioacchino Rossini)
(sc. : Francesco Calcagnini)
(c. : Vera Marzot)

libretto: Giovanni Schmidt
maestro concertatore e direttore d'orchestra: Daniele Gatti
maestro del coro: Piero Monti
coreografia: Leda Lojodice

Orchestra e coro del Teatro Comunale di Bologna

Personaggi - interpreti:
Goffredo - Donald Kaasch
Rinaldo - Gregory Kunde
Idraote - Ildebrando D'Arcangelo
Armida - Renée Fleming
Gernando - Jeffrey Francis
Eustazio - Carlo Bosi
Ubaldo - Iorio Zennaro
Carlo - Bruce Fowler
Astarotte - Sergey Zadvorny

Allestimento del Rossini Opera Festival


Pesaro, Palafestival
09/08/1993


Per la regia di quest'opera di soggetto fantastico, liberamente ispirata ad alcuni episodi della "Gerusalemme liberata" […] Ronconi sceglie un taglio poliedrico e affascinante. Una regia controversa ma di indiscutibile valore artistico e di solida tenuta complessiva […]. L' amore di Armida e Rinaldo, gli incantamenti e il magnetismo della maga, il gioco dell' illusione e del disinganno sono interpretati attraverso una vena di sottile ironia che partecipa del macabro e del demoniaco, del grottesco e dell' onirico. […] Gerusalemme e' rappresentata da mura chiare, alte e sgretolate; un vano nero centrale, che nel corso dell' opera si restringe e si allarga a seconda delle circostanze drammaturgiche, delimita il magico campo di Armida. I semplici costumi includono diavoli degni del piu' terrorifico Trionfo della morte.
Cesare Fertonani, Gerusalemma stregata dalla maga , in «Corriere della Sera», 11 agosto 1993

Ronconi inferisce sulla brutalità sentimentale del finale, lasciando Armida sola, a bussare contro un'alta parete che non si aprirà più: sulla maga si chiude il suo stesso mondo. Il prolungamento radicale e ironico dei gesti rossiniani proposto dallo spettacolo era il dato più filologico dell' Armida pesarese. Il fantastico è un fondale, un semplice tappeto sonoro? Diventa una camera oscura e vuota, popolata da "genii in sembianze di larve" […], che contrasta con i colori solari del mondo reale. La protagonista sarà fasciata in un vestito da sfilata, nero e blu: spicca il pallore lunare del decollété, sfavilla l'oro dei capelli. Quanto al mitico e al fantastico, che aleggia su tutta l' opera, Ronconi li trova sfogliando l' immaginario contemporaneo: il cinema (Marlene Dietrich, Indiana Jones, Fritz Lang, Walt Disney...), la rivista (i balletti da Studio Uno ma con i costumi sado da Crazy Horse) immergendo i quadri in una decolorazione pittoresca metodica controbilanciata dalla febbrile invenzione paradossale, a suo modo toccante e comunque incantatori.
Angelo Foletto, Disney e Crazy Horse i due mondi di Armida , in «La Repubblica», 11 agosto 1993

O prendere o lasciare: non c'è altra scelta dinanzi al geniale allestimento di «Armida» che Luca Ronconi ha ideato per il Rossini Opera Festival […] Convinzione evidente di Ronconi è che Rossini faccia dello spirito anche in un'opera seria […] e che da un atteggiamento fondamentalmente ironico derivi il suo giocare a rimpiattino col dramma e con i sentimenti, dapprima mettendoli a fuoco per travolgerli continuamente con scherzi strumentali e vocali di ogni genere. Ma non è facile rappresentare visivamente l'ironia con cui Rossini tratta il tassesco mito della maga […] Ronconi ha risolto il problema spostando l'azione all'epoca delle guerre coloniali e trasformando Armida in una biondissima diva […] che ammalia le truppe come una maggiorata fisica dello schermo, tutta curve, hollywoodiani sorrisi e, naturalmente, strepitose magie vocali. […] Tutto lo spettacolo […] asseconda l'eterna oscillazione rossiniana tra dramma e gioco […] dove le scene sono composte da frammenti pietrificati: architetture antichissime, azzurre onde marine, scogli a picco sull'acqua tra cui si muovono i personaggi in vestito coloniale, incrociando spade o moschetti a seconda che lo richieda la funzione ironica del gioco rossiniano. E che dire della trovata di far scambiare le maschere tra Armida e il bieco Idraote, in una evidente allusione all'eterno illusionismo dell'incantesimo?
Paolo Gallarati, Armida, la vamp hollywoodiana , in «La Stampa», 11 agosto 1993

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