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Luca Ronconi
 
Dirige il ciclo "Teatri alla Radio" per Radio Tre, realizzando anche diverse regie


35 opere, 20 registi, 250 attori. Una importante operazione culturale con il duplice significato di riprendere la tradizione produttiva del teatro alla radio, e di affidare alla memoria radiofonica le voci dei protagonisti della scena contemporanea italiana. La scelta dei testi ha seguito la linea dei "classici", proponendo degli approfondimenti tra le varie drammaturgie europee, soprattutto del 900, con una particolare attenzione alla lingua italiana (Parise, Betti, Brancati, Testori, a Bontempelli, Savinio, Brusati, Wilcock). Nel progetto sono stati coinvolti alcuni tra i registi piu' rappresentativi del teatro italiano, di tendenze e generazioni assai diverse tra loro: dallo stesso Ronconi, a Giancarlo Cobelli, Mario Missiroli, Egisto Marcucci, Elio De Capitani, Federico Tiezzi, Nanni Garella, Toni Servillo, Cesare Lievi, Gabriele Vacis, Walter Le Moli, fino a coinvolgere anche nomi piu' legati al mezzo cinematografico, come Gianni Amelio, Giuseppe Bertolucci e Mario Martone, e a comprendere due maestri del teatro radiofonico come Giorgio Bandini e Giorgio Pressburger.



dal "Patalogo 21" (Ubulibri, Milano, 1998)
per gentile concessione della Associazione Ubu per Franco Quadri

Ho accettato con grande interesse la collaborazione che mi è stata offerta dalla Rai, vivendola tutta dalla parte del teatro. Non è certo come specialista radiofonico, ma per cercare piuttosto una possibile confluenza fra le funzioni della radio e dell'Istituzione Rai e il mondo del teatro. In questa direzione mi sono posto, e in questo senso ho compiuto la scelta dei testi. Mi sono rivolto a una larghissima rappresentanza di collaboratori, registi e attori appartenenti al mondo del teatro, più che sulle possibilità radiofoniche. Sarà perché finisce il secolo, sarà perché le condizioni pratiche del teatro non hanno permesso nel nostro paese - come accade altrove - la costituzione di un repertorio: a parte Pirandello e Goldoni, non si è costituita in Italia una continuità di repertorio nazionale, e neanche di teatro europeo nel nostro secolo. Ogni tanto ci sono sì delle fulminee accensioni per un certo periodo e per un certo autore, ma poi improvvisamente svaniscono. E in una produzione teatrale così avara di cose nuove, anche l'oblio è perennemente in agguato: si anela a un futuro che è piuttosto riluttante a manifestarsi, e in nome di questo si è portati non tanto a mettere in un museo, quanto piuttosto a seppellire sotto l'oblio molte esperienze dalle quali veniamo. La scena è deperibile, mentre al contrario la radiofonia che è per sua definizione 'registrazione', nasce già come documentazione. All'origine della scelta di questa programmazione c'è quindi il tentativo consapevole di dare inizio, o almeno contribuire, al salvataggio di una serie di momenti importanti del nostro teatro. Naturalmente non è tutto: è una scelta di 40 testi, per evitare una pedanteria eccessiva e scongiurare nello stesso tempo il parco delle rimembranze.
All'interno di questo catalogo c'è anche un intento di servizio: per motivi diversi alcuni di questi autori, non tutti in verità, sono quasi assenti dagli archivi teatrali della Rai. In tal senso, questo ciclo radiofonico assolverà anche alla funzione di memoria di alcuni testi e di alcuni attori, anche importanti, di cui non esiste testimonianza né registrazione, a differenza delle voci dei mostri sacri dei decenni precedenti. In questo catalogo si possono anche leggere alcune linee tematiche ricorrenti: ci sono ad esempio molti titoli del teatro italiano e di quello tedesco. Non in maniera esaustiva certo: del teatro italiano si è scelto soprattutto quello del nostro secolo, dagli inizi fino agli anni ‘50. E sono quasi tutte opere di difficile rappresentazione, o rispecchiano il carattere estremamente letterario da cui il teatro italiano non riesce a staccarsi. Non vuole essere una scelta di campo, o una predilezione: è un dato di fatto che il teatro italiano sia legato alla letteratura, e che sopravvivano solo le cose legate al mondo di un autore o di una scrittura particolare. In questa direzione vanno le scelte del teatro italiano, con Bontempelli, Testori, Parise, Wilcock. E da un'altra parte per Ugo Betti che, con le debite differenze, si lega a Eliot, in quel filone di teatro larvatamente cattolico, o religioso, che attraversa inopinatamente la scena del Novecento. Vi ritroviamo in ogni caso questo spirito, che è assente nel teatro del secolo precedente e serpeggia nel nostro: un teatro, nel nostro secolo, pieno di umori ideologici più di quanto non sembri.
Un altro elemento presente nel ciclo, dal testo più antico, Lisistrata, fino ai più recenti, come L'amica delle mogli, è il tema ricorrente dell'indagine nell'universo femminile, di tipo psicologico, sociale o politico. Un'osservazione della drammaturgia al femminile ha come conseguenza inevitabile l'attenzione specifica alla drammaturgia della coppia, da Il vincolo di Strindberg a Sodoma e Gomorra di Giraudoux, testi di autori famosi, ma mai rappresentati o assai poco conosciuti.
La scelta dì 40 testi è cospicua, ma non è certo una sistemazione definitiva, e vuole rappresentare una possibilità. C'è il rischio che ne risulti una "biblioteca di Babele'. Vale la pena di correrlo, sperando anzi che qualcun altro la completi.
Alla radio io non ho mai lavorato, se non come attore, in tempi lontani. L'unica regia, vent’anni fa, è stata quella del dramma elisabettiano Cuore infranto di John Ford. Ai registi oggi la radio offre la possibilità di lavorare sui testi che non si metterebbero mai in scena. Con la coscienza di tutte le diversità esistenti: ascoltare teatro alla radio è più simile alla lettura di un libro che non alla rappresentazione di un dramma, tanto che di teatrale quello che resta maggiormente è il testo, mentre tutti gli altri elementi costitutivi sono assenti. Manca non tanto la visione, quanto lo spazio.
L'interesse principale dell'operazione resta comunque quello di stabilire un contatto tra un'istituzione culturale come la Rai e una grande parte del teatro italiano. Per questo ho cercato di renderlo più ampio e rappresentativo possibile, anche per quanto riguarda gli attori e i registi. Tra i primi, in una sorta di grande compagnia stabile, ci sono nomi molto importanti della scena italiana insieme a tanti giovani promettenti; tra i registi sono presenti anche coloro cui va il merito dì aver portato con maggior passione il teatro alla radio, negli anni passati. Per alcuni testi poi è stata approntata per quest'occasione una traduzione nuova, mentre molti verranno adattati per rispondere all'esigenza radiofonica della durata di un'ora e mezzo circa. E la radio, da parte sua, ci offre la possibilità di misurarci per la prima volta, in un apposito studio, con le più avanzate tecnologie digitali. Un incontro di cui, spero, sarà interessante, in ogni caso, ascoltare i risultati. (...)
Come regista teatrale attento ai valori del testo, ho dovuto con qualche esitazione ridurre i testi entro la durata di un'ora e mezza circa. All'inizio ho avuto la sensazione di trovarmi in un prolungato e pericoloso ‘letto di Procuste'. Ma dopo aver accettato di lavorare entro questi limiti, mi sono reso conto che un 'drenaggio' dei motivi drammaturgici è qualche volta non soltanto legittimo, ma necessario, usando un testo aldifuorì del palcoscenico. Un testo ascoltato tende probabilmente più a suggerire che a rappresentare, mentre la rappresentazione in teatro molto spesso sollecita la fantasia dello spettatore aldifuori del testo e delle sue suggestioni. Per questo preferisco lasciare il testo nella sua integrità, per dare maggiori e diverse possibilità allo spettatore; alla radio invece è diverso: la fantasia dell'ascoltatore è obbligata a immaginare. Le manca non solo la 'visione', ma soprattutto lo 'spazio'.

Luca Ronconi

Il programma realizzato

Aristofane, Lisistrata. Regia: Luca Ronconi. Interpreti: Adriana Asti, Annamaria Guarnieri, Claudia Giannotti, Marilù Prati, Massimo Popolizio, Luciano Virgilio, Melania Giglio, Viola Pornaro, Aldo Puglisi, Adriana Innocenti, Gianni De Lellis, Valter Malosti, Cochi Ponzoni.

Ingeborg Bachmann, Il buon Dio di Manhattan. Regia: Cesare Lievi. Interpreti: Paolo Bonacelli, Giancarlo Dettoli, Graziano Piazza, Sandra Toffolatti, Pietro Farneti, Nicola Rignanese, Mimmo Craig, Andrea Collavino, Carla Chiarelli, Giuliana Rivera, Massimiliano Bastoni.

Henry Becque, I corvi. Regia: Walter Le Moli. Interpreti: Pamela Villoresi, Paolo Bonacelli, Franco Castellano, Michela Martini, Daniela Piperno, Roberto Alpi, Giancarlo Condé, Gea Lionello, Silvana Gasparini, Bedi Moratti.

Ugo Betti, Il vento notturno. Regia: Ida Bassignano. Interpreti: Piera Degli Esposti, Corrado Pani, Warner Bentivegna, Gabriella Zamparmi, Dina Braschi, Stefano Lescovelli, Maria Grazia Bon, Valeria Milillo, Cristina Spina, Gianni De Lellis, Maurizio Gueli, Mico Cundari, Mario Milita, Elia Schilton, Pierfrancesco Favino, Pierluigi Cicchetti.

Massimo Bontempelli, Nembo. Regia: Federico Tiezzi. Interpreti: Marta Richeldi, David Sebasti, Valter Malosti, Sandro Lombardi, Marion D'Amburgo, Bruno Viola, Emanuela Villagrossi.

Vitaliano Brancati, Don Giovanni involontario. Regia: Toni Servino. Interpreti: Ninni Bruschettà, Anna Bonaiuto, Renato Carpentieri, Iaia Forte, Maurizio Puglisi, Giancarlo Cauteruccio, Andrea Renzi, Roberto De Francesco, Mariella Lo Sardo, Teresa Saponangelo, Francesca Cutolo, Gabriella Petti, Tony Laudadio, Enrico Ianiello, Toni Servillo.

Kazimierz Brandys, L'arte della conversazione. Regia: Lorenza Codignola. Interpreti: Franca Nuti, Corrado Pani, Ken Ponzio, Luigia Aristodemo, Livia Bonifazi, Francesco Falabella, Olek Mincer, Maddalena Crippa, Luciano Scarpa.

Bertolt Brecht, Santa Giovanna dei Macelli. Regia: Federico Tiezzi. Interpreti: Galatea Ranzi, Roberto Herlitzka, Roberto Trifirò, Graziano Piazza, Massimo Verdastro, Marion D'Amburgo, Emanuela Villagrossi, Bruno Viola, Marta Richeldi, Paolo Ricchi, Pino Censi, Annibale Pavone, Ken Ponzio.

Franco Brusati, Le rose del lago. Regia: Mario Missiroli. Interpreti: Roberto Herlitzka, Susanna Marcomeni, Magda Mercatali, Carlo Giuffré, Valentina Ghiglia, Massimo Poggio.

Elias Canetti, La commedia della vanità. Regia: Giorgio Pressburger. Interpreti: Alessandro Haber, Paolo Bonacelli, Omero Antonutti, Paolo Calabresi, Ennio Fantastichini, Anna Bonaiuto, Marina Confatone, Edda Valente, Dorotea Aslanidis, Michela Martini, Luciano Virgilio, Fabrizio Gifuni, Valeria Milillo, Gabriele Benedetti, Rosamaria Tavolucci, Lidia Coslovich, Jannina Salvetti, Giampaolo Poddighe, Mattia Macchiavelli, Francesca Angeli, Cristina Spina, Virginia Bianco.

Thomas Stearns Eliot, Cocktail Party. Regia: Luca Ronconi. Interpreti: Massimo Popolizio, Delia Boccardo, Franca Nuti, Massimo De Francovich, Sara Bertela, Riccardo Bini, David Sebasti, Livia Bonifazi.

Jean Giraudoux, Sodoma e Gomorra. Regia: Luca Ronconi. Interpreti: Annamaria Guarnieri, Claudia Giannotti, Luigi Diberti, Giovanni Crippa, Massimo Popolizio, Cochi Ponzoni, Alvia Reale, Pierfrancesco Favino, Franca Penone, Daniele Salvo, Elisabetta Cristiano.

Gunnar Heiberg, La tragedia dell'amore. Regia: Giorgio Bandini. Interpreti: Elisabetta Pozzi, Luca Zingaretti, Stefano Santospago.

Henrik Ibsen, Hedda Gabler. Regia: Nanni Garella. Interpreti: Andrea Jonasson, Virginio Gazzolo, Rosalina Neri, Sara D'Amano, Paolo Bessegato, Roberto Trifirò, Giuliana Rivera.

Bernard-Marie Koltès, Nella solitudine dei campi di cotone. Regia: Mario Martone. Interpreti: Carlo Cecchi, Claudio Amendola.

Tommaso Landolfi, Scene dalla vita di Cagliostro. Regia: Ida Bassignano. Interpreti: Gigi Proietti, Annamaria Gherardi, Maddalena Crippa, Cochi Ponzoni, Rino Cassano, Alfredo Pea, Martino Duane, Francesco Falabella, Marilù Prati, Livia Bonifazi, Giuliana Zaroli, Gabriele Cirilli, Flavio Insinna, Tony Allotta.

Federico Garcia Lorca, La casa di Bernardo Alba. Regia: Giancarlo Cobelli. Interpreti: Franca Nuti, Marisa Fabbri, Evelina Gori, Paola Bigatto, Elisabetta Piccolomini, Michela Martini, Stefania Felicioli, Sabina Vannucchi, Giselda Castrini, Patrizia De Clara, Evelina Gori, Mirella Falco, Giovanna Mainardi, Azzurra Antonacci.

Vladimir Majakovskij, La cimice. Regia: Gabriele Vacis. Interpreti: Vittorio Franceschi, Laura Curino, Mariella Fabris, Eugenio Allegri, Lucilla Giagnoni, Michele Di Mauro, Edoardo Ribatto, Tommaso Banfi, Roberta Biagiarelli.

Molière, Le intellettuali. Regia: Gabriele Vacis. Interpreti: Ottavia Piccolo, Eugenio Allegri, Claudia Giannotti, Lucilla Giagnoni, Marcello Bartoli, Massimo Venturiello, Michele Di Mauro, Anna Coppola, Edoardo Ribatto, Giuliana Musso.

Heiner Müller, La missione. Regia: Elio De Capitani. Interpreti: Paolo Rossi, Cochi Ponzoni, Ferdinando Bruni, Gabriele Salvatores, Cristina Crippa, Paolo Bessegato, Laura Ferrari, Pia Lanciotti, Fabio Modesti.

Eugene O'Neill, Anna Christie. Regia: Gianni Amelio. Interpreti: Alvia Reale, Renato Carpentieri, Ennio Fantastìchini, Fabrizio Gifuni, Luciano Virgilio, con la partecipazione di Laura Betti.

Aleksander Ostrovskij, La fidanzata povera. Regia: Cesare Lievi. Interpreti: Valeria Moriconi, Marta Richeldi, Massimo De Rossi, Barbara Valmorin, Sergio Romano, Fabrizio Gifuni, Mimmo Craig, David Sebasti, Carla Chiarelli, Ermanna Mandelli, Silvia Filippini.

Goffredo Parise, L'assoluto naturale. Regia: Federico Tiezzi. Interpreti: Sabina Guzzanti, Sandro Lombardi.

Luigi Pirandello, L'amica delle mogli. Regia: Guido De Monticelli. Interpreti: Anna Bonaiuto, Franco Graziosi, Sergio Romano, Valentina Sperlì, Dorotea Aslanidis, Giuliano Esperati, Bianca Toccafondi, Sergio Leone, Stefania Barca, Paolo Calabresi, Stefania Graziosi, Anna Sozzani, Gianluigi Fogacci, Giorgio Bongiovanni, Pierluigi Giorgio, Valeria Toscani, Gabriella Di Luzio.

Jean Paul Sartre, La sgualdrina timorata. Regia: Cherif. Interpreti: Piera Degli Esposti, Paolo Bonacelli, Piero Di Iorio, Antonio Piovanelli, Giovanni Carta, Matteo Chioatto, Andrea Tinari.

Alberto Savinio, Alcesti di Samuele. Regia: Luca Ronconi. Interpreti: Massimo De Francovich, Massimo Foschi, Vittorio Franceschi, Galatea Ranzi, Massimo De Rossi, Franco Graziosi, Marisa Fabbri, Elena Russo, Sergio Raimondi, Franca Penone, Massimo Sbarsi, Massimo Poggio, Pierluigi Cicchetti.

George Bernard Shaw, Casa Cuorinfranto. Regia: Mario Missiroli. Interpreti: Aroldo Tieri, Giuliana Lojodice, Delia Boccardo, Anna Nogara, Felice Andreasi, Massimo Foschi, Luciano Virgilio, Paolo Graziosi, Edda Valente, Cochi Ponzoni.

August Strindberg, Il vìncolo. Regia: Ida Bassignano. Interpreti: Giovanni Crippa, Patrizia Zappa Mulas, Maurizio Gueli, Pierfrancesco Favino, Pierluigi Cicchetti, Mico Cundari, Danilo Nigrelli, Norman Mozzato, Barbara Mautino, Giovanni Santi, Giacinto Palmarini, Mauriglio Giaffreda, Giorgio Alessandrini, Clemente Pernarella.

Giovanni Testori, L'Arialda. Regia: Giuseppe Bertolucci. Interpreti: Mariangela Melato, Sandro Lombardi, Maria Monti, Bruno Armando, Fabrizio Gifuni, Stefano Guizzi, Marina Confalone, Cristina Spina, Anna Melato, Francesco Falabella.

Ramon Maria del Valle-Inclàn, Le corna di Don Quisquilia. Regia: Egisto Marcucci. Interpreti: Luca De Filippo, Laura Marinoni, Toni Bertorelli, Dario Cantarelli, Massimo De Rossi, Virginio Gazzolo, Elio Pandolfi, Marcello Bartoli, Gino Paccagnella, Maria Grazia Bon, Dorotea Asladinis, Luca Biagini, Azzurra Antonacci, Luigi Russo.

Villiers de l'Isle-Adam, La rivolta. Regia: Ida Bassignano. Interpreti: Delia Boccardo, Luigi Diberti.

Frank Wedekind, Franziska. Regia: Elio De Capitani. Interpreti: Elisabetta Pozzi, Cochi Ponzoni, Pia Lanciotti, Mauro Malinverno, Ferdinando Bruni, Cristina Crippa, Paola Rota, Coco Leonardi, Corinna Augustoni, Lorenzo Fontana, Luca Toracca, Marina Remi, Cristian Giammarini, Elena Russo, Giancarlo Previati, Ruggero Dondi, Andrea Maccicchi.

Rodolfo Wilcock, L'abominevole donna delle nevi. Regia: Federico Tiezzi. Interpreti: Laura Betti, Sandro Lombardi, Franca Valeri, Carlo Croccolo, Beppe Barra, Marisa Fabbri, David Riondino, Serena Dandini, Barbara Valmorin, Franco Cittì, Daniele Trambusti, Giuliana Calandra, Valentino Zeichen, Giacomo Pellini, Olimpia Carlisi, John Francis Lane, Paolo Ricchi, Giovanni Scandella, Federico Tiezzi.

La voce della Rai: Roberta Carlotto
Abbiamo pensato a un grosso progetto che valesse sia per Radìodue sia per Radiotre e che comprendesse anche delle operazioni che magari il teatro difficilmente è in grado di sopportare, sia per le difficoltà del testo, sia anche per il numero dei personaggi. Per quanto riguarda la programmazione Radiodue abbiamo pensato a un tema, quello delle figure femminili, intorno a cui cercare dei testi classici, anche se poi c'erano dentro ogni tanto dei titoli un po' più particolari. Fatto questo, abbiamo anche impostato la questione della durata delle commedie, che sono state portate tutte a un'ora e mezzo, con delle riduzioni o a cura del regista o a cura del traduttore, e quindi stabilito dei tempi di produzione. Perché volevamo, sì, che fossero delle operazioni d'autore, ma non così estreme da comportare poi un tempo infinito di realizzazione. Quindi per ogni commedia c'è stata una settimana di tempo per la registrazione e una settimana per il montaggio.

E’ stata notata nel progetto l'assenza o la presenza marginale di esperti di teatro radiofonico (da Pressburger a Bandini). Saranno coinvolti in future iniziative?

La vera ragione, una delle ragioni del progetto, era quella di far arrivare alla radio dei registi teatrali. O cinematografici, se c'erano. In quanto, essendo mancata da noi da molti anni una riproposta di teatro radiofonico, di fatto quella generazione di mezzo, che ormai ha in teatro un peso notevole, non aveva mai lavorato alla Rai, se non occasionalmente per alcune riprese di spettacoli. E in questo senso abbiamo in qualche modo, se vogliamo, privilegiato i registi di parola. O che avessero, insomma, una particolare attenzione alla colonna sonora. Lo stesso per il cinema, Mario Martone, Gianni Amelio, Giuseppe Bertolucci hanno sempre avuto, anche nei loro film, una particolare attenzione per il sonoro, l'incrocio delle voci, la musica, e sono stati scelti in modo specifico, tutti con quest'attenzione. Dando un pochino per scontato che i registi, esperti di teatro radiofonico, come dire, 'sperimentati' lo erano già. Anche se, comunque, ci siamo proposti di prendere i due più bravi. E, almeno dal mio punto di vista, e anche di Ronconi, i due registi che sicuramente hanno segnato con la loro presenza una differenza proprio del teatro radiofonico, sono Pressburger e Bandini e con loro abbiamo fatto un'operazione a testa.
Roberta Carlotto, vicedirettore del settore radiofonico di Radio Rai (intervista a cura di Antonella Melilli, "Hystrio", anno XI, n.3, Milano 1998)

Il parere di uno specialista: Giorgio Pressburger
Come valutare il teatro radiofonico in Italia, rispetto alle esperienze estere di Germania, Francia, Inghilterra e paesi scandinavi?

Sono tutti paesi dove il teatro in radio non è stato trascurato, come invece è accaduto da noi. Ma sono da tener presenti anche l'esperienza di Slovenia e Croazia, stati vicini, dove il genere non è mai stato sottovalutato. In Italia, fino a poco tempo fa, la radio era considerata un mezzo 'antieconomico', perché sembrava non ci fosse un apporto sufficiente di pubblicità. Ma ultimamente i fatti stanno dimostrando il contrario, e finalmente rende conto del valore del lavoro che avevamo fatto in passato e che andava riconosciuto e continuato.
Qual è la specificità del teatro radiofonico? È stata rispettata nel recente progetto di rilancio curato da Ronconi per la Rai?

Il teatro radiofonico ha una sua specificità e apre l'orizzonte a tante possibilità nuove rispetto al teatro e al cinema. Richiede una speciale concentrazione, tutto è affidato all'immaginazione dell'ascoltatore e riuscire a stimolarla è il nostro compito. A volte i mezzi visivi ottengono un risultato opposto, limitante, passivo, mentre la radio dà paradossalmente maggiori informazioni. Certo, è un mondo di fantasmi, dove non esiste gesto, volto: ma tutto può essere ricostruito ascoltando. Non posso però valutare obiettivamente l'operazione compiuta quest'anno da Radio Rai e da Ronconi: non ho avuto modo di seguire nulla di quanto è stato fatto. Credo che si vedrà nel prossimo futuro se sono davvero riusciti a 'rivitalizzare' il teatro radiofonico: per ora è un'intenzione lodevole, che mi auguro avrà un seguito.
Giorgio Pressburger (intervista a cura di Ilaria Lucali, "Hystrio", ibidem)



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