Il secolo Amleto Ovvero il Novecento attraverso le letture, le messinscene, le interpretazioni del capolavoro di Shakespeare di Oliviero Ponte di Pino
"Mettere per iscritto le proprie impressioni dell’Amleto rileggendolo anno dopo anno significa virtualmente stendere la propria autobiografia, perché noi diventiamo sempre più esperti della vita, e così Shakespeare sembra contenere ciò che abbiamo appreso".
(Virginia Woolf, Charlotte Brönte, in The Essays of Virginia Woolf, Londra 1987).
Se è vero quello che ha scritto Virginia Woolf, allora raccontare quello che è stato Amleto nel Novecento,
anno dopo anno, nella critica e negli spettacoli, significa dunque raccontare un po’ l’autobiografia del secolo.
Senza dimenticare l’annotazione di un critico di fama, Andrew Bradley, secondo il quale Amleto è l’unico personaggio shakespeariano
che avrebbe potuto scrivere le opere di Shakespeare.
Per cominciare questo viaggio nel "secolo Amleto", ricco di spettacoli epocali ma anche di curiosità e aneddoti, vale la pena
di partire con un leggero anticipo, con uno spettacolo che debutta nell’ultimo anno dell’Ottocento.
1899:
Sarah Bernhardt 1900:
sulla scena per la prima volta la versione integrale 1904:
Shakesperean
Tragedy di Andrew Cecil Bradley 1908:
"Chi è Amleto" per August Strindberg 1909:
Max Reinhardt e Alexander Moissi a Monaco e Berlino 1910-11:
Craig-Staniskavskij a Mosca 1912-14:
Ettore Petrolini 1915:
Ruggero Ruggeri e i grandi attori italiani 1919:
Amleto
e i suoi problemi secondo Eliot 1922:
John Barrymore a New York, Buster Keaton a Hollywood 1923:
Riccardo Bacchelli e il suo Amleto rifiutato 1924:
Le
tragedie in due battute di Achille Campanile 1925:
il primo Shakespeare in abiti moderni 1928:
Sigmund Freud in Dostoevskij e il parricidio 1935:
John Dover Wilson, What Happens in Hamlet 1936:
Amleto nel Terzo Reich 1938:
il sonetto di Bertolt Brecht 1939:
Laurence Olivier nel castello di Elsinore 1945:
Orson Welles tra Amleto e Falstaff 1946:
"Essere o non essere" nel Far West 1948:
gli Oscar a Laurence Olivier 1952:
Io,
Amleto ovvero Macario 1954:
Shakespeare per tutti: Joseph Papp fonda il New York Shakespeare Festival;
e a Mosca il Gamlet del sipario di ferro 1955:
Gassman-Squarzina in tv il 28 ottobre 1956:
Shakespeare nostro contemporaneo: Jan Kott e Carl Schmitt 1957:
l’Amleto di Jurij Zivago 1959:
le scenografie di Svoboda 1961:
il primo Amleto di Carmelo Bene 1962:
Una
notte con Amleto di Vladimír Holan 1964:
il film di Grigori Kozincev 1965:
Zeffirelli e Albertazzi 1966:
Rosencrantz
e Guildenstern sono morti di Tom Stoppard 1971:
Jurij Ljubimov e Vladimir Vissockij alla Taganka di Mosca 1973:
L’Ambleto
di Giovanni Testori a Milano 1977:
Hamletmaschine
di Heiner Müller e la trasgressione di Peter Zadek a Berlino 1979:
l’Amleto elettronico di Hansgünther Heyme e Volf Vostell 1982:
Klaus Michael Grüber e Bruno Ganz a Berlino 1989:
qualche Amleto di più (Heiner Müller, Patrice Chéreau,
Andrzey Wajda, Juri Ljubimov) 1990:
Leo è Totò Principe di Danimarca 1991:
Star Trek VI: The Undiscovered Country (Rotta verso l’ignoto) 1992:
Societas Raffaello Sanzio 1995:
gli Amleti dei maestri (Peter Brook, Robert Wilson, Robert Lepage, Eugenio
Barba e ancora Carmelo Bene); e l'Oscar del porno all'Amleto di
Luca Damiano e Joe D'Amato 1996:
il film di Kenneth Branagh 1997:
l’Hamletas di Eimuntas Nekrosius 1998:
Federico Tiezzi a Prato 1999:
gli Oscar a Shakespeare in Love