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ISSN 2279-9184

ateatro 132.51
6/2/2011 
Perdersi nel nulla con i testi per nulla
Kosuth e Beckett alla Galleria Lia Rumma di Milano
di Redazione ateatro
 

Lia Rumma, napoletana verace, ha aperto un ampio spazio espositivo a Milano, in via Stilicone 19. Fino al 31 gennaio, era possibile visitare una mostra dedicata a Joseph Kosuth, maestro americano del concettuale, arricchita da una emozionante installazione transmediale “site specific”.
An Uneven Topography of Time, la mostra, era dedicata a tempo, con una serie di opere cenrate su questo nodo estetico-filosofico. L’installazione occupava il piano terreno della galleria, un ampio spazio di un edificio industriale ristrutturato, ed era dedicata a Samuel Beckett e ai suoi Texts for Nothing.
Le pareti sono compleamente dipinte di nero, il visitatore è al centro del nulla. Ma sulle pareti, le parole di Beckett sono diventate scritte al neon che vibrano nell’oscurità. Quelle che nel passaggio dalla pagina alla scena diventavano onde sonore, qui diventano foton, onde luminose. Frammenti ultimi strappati al nulla, frammenti che al tempo stesso lo negano e lo confermano.
Lavorando su un’opera considerara “minore” dell’autore di Aspettando Godot, Kosuth coglie l’essenza della riflessione beckettiana, centrata sul rapporto tra significato e assenza di significato.




 

 
 
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