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ISSN 2279-9184

ateatro 113.42
11/24/2007 
Un nuovo spazio virtuale per la documentazione e la sperimentazione teatrale
e-theatre.net da un’idea di Simone Carella e Ulisse Benedetti
di Andrea Balzola
 

Simone Carella, protagonista delle vicende dell’avanguardia teatrale romana dalla fine degli anni Settanta a oggi, come organizzatore, ideatore di eventi e rassegne di teatro e poesia, drammaturgo e regista, ha avviato quest’autunno un nuovo progetto in progress molto interessante, in collaborazione con il direttore del Colosseo Nuovo Teatro Ulisse Benedetti, a cui sta lavorando da tempo: l’”e-theatre”, il teatro elettronico. L’idea è semplice (anche se non altrettanto può dirsi della sua realizzazione) : creare una sorta di “You Tube” del teatro, cioè un portale sulla Rete, dotato di un server autonomo, costituito da una sezione di documentazione delle attività dei gruppi e delle compagnie teatrali, che potranno senza alcuna selezione preventiva registrarsi gratuitamente nel sito, fornendo il materiale audiovisivo di cui dispongono. Alcuni minuti di visione dei loro materiali on line sarà visibile e scaricabile gratuitamente, per una visione integrale si dovrà invece pagare una quota (che andrà a coprire in parte i costi del sito e in parte i diritti d’autore alle compagnie). Accanto a questa che potrebbe diventare una prima mappa virtuale della produzione teatrale italiana (estendibile anche alla danza), potrebbe poi affiancarsi anche un report informativo sulle stagioni di tutti i teatri italiani e sulle attività dei circuiti teatrali regionali.
Una seconda sezione del portale, già attiva, è invece dedicata alla trasmissione, in diretta o differita, degli eventi performativi (teatro, danza, poesia, etc) che si svolgono e si svolgeranno sul palcoscenico della nuova sede del Colosseo Nuovo Teatro in Via Capo d’Africa 29, un laboratorio virtuale e reale “no stop” che gli ideatori definiscono “Playhouse market”. In modo tale che eventi in genere limitati nel tempo e nello spazio a un pubblico ristretto possano essere fruiti più diffusamente e liberamente, lasciando traccia nella memoria del Portale. Lo spazio è stato inaugurato quest’estate con un omaggio al poeta e drammaturgo Elio Pagliarani, con la lettura integrale della sua opera poetica, e una serie di “Master Class” di poesia con seminari tenuti da noti poeti, a cura di Andrea Cortellessa, con reading a dura di Nanni Balestrini e altri. Il luogo teatrale diventerebbe dunque uno spazio bifronte, reale e virtuale nello stesso tempo, senza perdere i connotati di presenza caratteristici del linguaggio scenico, ma anche proiettato in una dimensione di riproducibilità e diffusione globale. Finalmente dice Carella, intorno a tematiche o celebrazioni di grandi autori, si potrebbero raccogliere in video dei contributi di pochi minuti di tanti autori o gruppi che pur non avendo budget per creare spettacoli interi possono realizzare studi, idee e frammenti della loro ricerca poetica, riprendendoli anche in casa, in metropolitana o per strada, poi “scaricandoli nello spazio virtuale” di e-theatre e offrendoli al giudizio del grande pubblico della Rete. Non è un’idea che nasce sull’onda della moda attuale verso tutto ciò che è “on line”, ma che ha origini lontane, fin da quando Carella gestiva il mitico Beat ’72 e immaginava di creare una “Tele-Beat”, trasformando i piccoli palcoscenici delle “cantine teatrali” romane in piccoli set televisivi per trasmettere a un più largo pubblico quanto accadeva nell’underground capitolino. Un’altra bella idea di Carella, non ancora realizzata, era di fare una Fiera campionaria del Teatro, con tanti stand in cui le compagnie potessero presentare il loro lavoro. Adesso il mondo digitale della Rete viene in aiuto per allestire uno spazio libero per il teatro, soprattutto quello di ricerca e sperimentazione che tanto sta soffrendo negli ultimi anni per mancanza di sostegni produttivi e distributivi.


 
 
 
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