[ateatro]
[Associazione Culturale Ateatro]
[ate@tropedia]
[l'archivio]
[cerca nel sito]
[contatti]
 
 
Gli speciali di www.ateatro.it
[Le Buone Pratiche 2012]
[Un teatrino dell'Io]

ISSN 2279-9184

ateatro 142.68
7/2/2013 
#bp2013 Il Manifesto per la sostenibilità culturale
L’1 per tutti, tutti per l’1
di sostenibilitaculturale.it
 

Il Manifesto per la sostenibilità culturale oltre ad essere una riflessione teorica che si inserisce all’interno di quel dibattito che privilegia un “modello qualitativo di sviluppo” basato sulla conoscenza, è una campagna di adesione per far sì che l'Unione Europea costringa gli Stati membri a destinare l'1 per cento del Pil alla Cultura.
Un modello di sviluppo che possa basarsi sulla conoscenza si rifà anche alle intuizioni di Nicholas Georgescu-Roegen, padre dell’economia ecologica e mancato premio Nobel, secondo cui tutte le pratiche, anche quelle economiche, si fondano sulla realtà delle leggi fisiche e dove determinante appare il “capitale naturale biotico” di cui, insieme ai beni e ai servizi prodotti dai processi naturali della Terra e di chi la abita, fa parte il “capitale simbolico”, la cultura dunque.
Perché ciò avvenga bisognerà, però, passare attraverso il riconoscimento, nelle sedi istituzionali nazionali e soprattutto europee, del concetto di “sostenibilità culturale” e, dunque, la possibilità per una comunità di creare quelle condizioni strutturali necessarie per la conoscenza e lo sviluppo di competenze, le famose capabilities analizzate da Amartya Sen.
Un concetto, peraltro, quello di sostenibilità culturale che si fonda sull’esistenza dei “diritti culturali” i quali, pur appartenendo alla sfera dei diritti umani e civili dell’uomo, continuano ad essere misconosciuti.
La tesi finale che viene sostenuta, e per cui è stata attivata una raccolta firme, dal titolo “L’1 per tutti, tutti per l’1”, è riuscire, attraverso un “Patto europeo per la sostenibilità culturale,” di innalzare per tutti gli stati membri dell’Unione europea la quota destinata ai finanziamenti alla cultura all’1% del Pil. Oggi con l’ultima finanziaria la quota destinata alla Cultura è dello 0,17. Ma nessun governo si impegnerà a farlo se la sostenibilità culturale non verrà riconosciuta a livello europeo un pilastro del modello di sviluppo al pari della sostenibilità ambientale, economica e sociale.
Con queste premesse è stata attivata una collaborazione con l'associazione "terzo paesaggio" di Andrea Perini in quanto il viaggio inchiesta che vedrà il Teatro come il grande protagonista alla ricerca di nuovi mercati - e in particolari di forme innovative di distribuzione e di fruizione di cultura - non è altro che una declinazione - in termini manageriale di direbbe "implementazione" - proprio del concetto di sostenibilità culturale che vuole le espressioni del simbolico come asset portanti della vita degli individui.

 

ISSN 2279-9184

 

 

blog comments powered by Disqus
 
 
 
Copyright © 2001-2015, www.ateatro.it - Proprietà letteraria riservata.

 

 
blog comments powered by Disqus