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ISSN 2279-9184

ateatro 97.1
Vota per l'1% alla cultura e allo spettacolo
L'editoriale di ateatro97
di Redazione ateatro
 

Ma cosa volete di più? ateatro 97 è fitto fitto di servizi, sorprese e novità.
Per cominciare un’intervista esclusiva per “Hystrio”-ateatro con il ministro Rocco Buttiglione, così completiamo il nostro speciale elezioni 2006. Mancherebbero in realtà alcune forze politiche (dalla Lega Nord alla Rosa nel Pugno), le solerti Anna Chiara Altieri e Mimma Gallina, responsabili del mappazzo elettorale, ci avevano provato, ma forse la cultura non è una priorità per tutti.
Resta invece una priorità per Romano Prodi e per l’Unione: ancora sul “Corriere della Sera” del 29 marzo, il candidato premier delle sinistre ribadiva l’obiettivo dell’1% del PIL alla cultura.
E’ stata solo l’ultima presa di posizione di un esponente politico su un tema che ci sta molto a cuore: la necessità di valorizzare e rilanciare la cultura e lo spettacolo con adeguati investimenti, dopo anni di tagli indiscriminati, perché - come dice Curzio Maltese - “non si può essere ricchi e stupidi per più due generazioni”.
Si tratta di ribaltare la prospettiva che ha caratterizzato gli ultimi anni. In questo periodo la spesa per la cultura (e lo spettacolo) è stata considerata un lusso, una sorta di spreco, del quale - in un periodo di ristrettezze, di fronte a urgenze più drammatiche - era possibile fare a meno. Invece si tratta di capire (e di far capire) che si tratta di un investimento necessario per il futuro (e per l’identità) del paese.
La cultura e lo spettacolo sono peraltro al centro del progetto politico complessivo di due importanti amministrazioni, quella di Torino. Si tratta di due progetti di città (e di due idee di cultura) ambiziose e diverse, la cui efficacia andrà verificata alla prova dei fatti. (e non solo per quanto riguarda la loro efficacia elettorale). Ma sono due progetti forti, che meritano di essere approfonditi e discussi. In questo ateatro 97 diamo per l’appunto inizio a uno “Speciale” dedicato alla città, dopo il successo delle Olimpiadi e mentre s’accende la polemica sul Progetto Domani firmato da Ronconi.

Nell’ambito di questo rilancio dell’investimento in cultura, ateatro ha proposto due possibili obiettivi: l’1% del PIL alla cultura e il ripristino del FUS (insomma, un rilancio degli investimenti); e una questione di metodo, che caratterizza da sempre il nostro atteggiamento: la trasparenza democratica delle decisioni, e dunque della distribuzione delle risorse (un tema particolarmente delicato, visto lo sviluppo di ARCUS spa).
Abbiamo approfondito questi temi a Mira, nelle Buone Pratiche, all’inizio di novembre, riflettendo sul tema “Il teatro come servizio pubblico e come valore”: da lì era uscita la parola d’ordine dell’1% del PIL alla cultura: vedi l’editoriale di ateatro 91.
Da allora, il tema (e gli obiettivi dell’1%, del ripristino del FUS e in generale il rilancio dell’investimento sulla cultura) è entrato nel dibattito politico, e ci è rimasto.
Abbiamo cercato di monitorare nella nostra webzine i più importanti interventi sul tema, per seguire l’evoluzione del dibattito ma anche per monitorare l’attività delle forze politiche dopo l’ormai incombente 9 aprile. In particolare,

# l’Unione nelle dichiarazioni dell’On. Vittoria Franco;

# l’Unione e Rifondazione Comunista (dichiarazioni di Patrizia Bortolini e Stefania Brai), nella prima puntata dello Speciale Elezioni 2006;

# l’onorevole Gabriella Carlucci (FI);

# l’onorevole Gabriella Pistone (nella scorsa legislatura Responsabile Spettacolo del PdCI);

# la Margherita;

Della necessità di un rilancio degli investimenti per la cultura e lo spettacolo abbiamo molte tracce anche nei Forum:

# ancora l’on. Vittoria Franco, parlamentare DS;

# il Presidente Carlo Azeglio Ciampi;

# l’on. Giovanna Melandri, parlamentare DS;

# l’on. Nicola Bono, sottosegretario ai Beni e Attività Culturali, parlamentare di An;

# l’ApTI (Associazione per il Teatro Italiano per Prodi Presidente).

A leggere ateatro, l'1% del PIL alla cultura ha già (quasi) vinto le elezioni!!! (non siamo mica così ingenui: ma intanto, a futura memoria, abbiamo registrato tutte queste prese di posizione).

Ma, ripetiamo, in ateatro (e in ateatro 97) non si parla solo di questo: se volete saperne di più, basta curiosare...

 
 
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