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Alcune cose che si possono fare con i libri nel XXI secolo
Controdizionario del libro ai tempi di Google, Amazon e dei social networks
di Oliviero Ponte di Pino




ereader (con una sua breve storia)

apparecchio che permette di visualizzare i libri in formato digitale. Ha diversi predecessori: alcuni sono intuizioni di scrittori di fantascienza come Robert Heinlein, che in I cadetti dello spazio immagina che i libri siano sostituiti da lavagne luminose.
Altri sono rimasti allo stadio di progetti e prototipi. Per esempio fin dal 1968 Alan Kay, allora studente della Utah University ha immaginato un personal computer portatile e interattivo, con uno schermo piatto e una connessione wireless: lo ha battezzato Dynabook e ha successivamente sviluppato il progetto allo Xerox Palo Alto Research Center. Pochi anni dopo, Andries Van Dam, professore alla Brown University, avrebbe inventato il termine “electronic book” (lett. libro elettronico), anche se la paternità è contesa.
Lo stesso Van Dam tra il 1967 e il 1968 guidava il team che ha sviluppato il primo sistema di ipertesti funzionanti: lo Hypertext Editing System, finanziato dalla IBM, usava una memoria di 128 K su un mainframe IBM/360; è stato poi venduto allo Houston Manned Spacecraft Center, dove è stato usato per produrre documentazione sulle missioni Apollo.
Negli anni Settanta, alla Brown University era in funzione un File Retrieval and Editing System (FRESS, lett. sistema per la ricerca e la redazione dei file), che offriva una gerarchia dinamica (strutturata per esempio in capitoli/sezioni), riferimenti bidirezionali, link e nodi ricercabili in base a parole chiave; e, sui terminali, finestre multiple e grafica vettoriale.
Il primo e-book della storia è forse l'Index Thomisticus curato da Roberto Busa a partire dalla fine degli anni Quaranta (anche se l'obiettivo dell'operazione non era un'edizione destinata alla lettura, ma la creazione di un sistema di indici e concordanze dell'opera di Tommaso d'Aquino).
Nel 1971 Michael Hart lanciava il --> Project Gutenberg, il progetto di biblioteca digitale open source e gratuita, potenzialmente infinita.

1986



Quello che viene considerato il primo libro elettronico – un'evoluzione delle prime agende elettroniche - è lo Spelling Ace prodotto dalla Franklin Electronic Publishers. E' un correttore ortografico per la lingua inglese con circa 80.000 parole: basta digitare la trascrizione fonetica di una parola per far apparire la sua grafia esatta su uno schermo a cristalli liquidi e per ascoltarne la corretta pronuncia.
Nel 1989 la Franklin mette in commercio una versione elettronica ricercabile della Bibbia. A partire dal 1995, la Franklin inizia a commercializzare la linea Bookman, con un database contenente diversi volumi (altri testi potevano essere caricati grazie a una memoria aggiuntiva esterna). La stessa Franklin e altre aziende producono a partire dagli anni Novanta traduttori bilingui e multilingua.

1990



Sony mette in vendita il Data Discman, un lettore di CD con tastiera e display a cristalli liquidi sul quale possono anche essere visualizzati testi: dizionari e manuali, ma anche romanzi, che possono essere ricercati per parole chiave.



Un esemplare di Data Discman serie A DD-10EX viene esposto nella mostra The book and beyond: electronic publishing and the art of the book al Victoria and Albert Museum di Londra nel 1995, accanto a un CD-ROM progettato per essere letto dal dispositivo, The library of the future, una collezione con decine e decine di testi in formato digitale.

1998



Dal punto di vista del design, il salto di qualità arriva con il Rocket eBook, una tavoletta con schermo monocromatico a cristalli liquidi, che ricorda i libri tradizionali per forma e dimensione. La versione più potente può contenere nella sua memoria di 16 MB circa 16000 pagine.



A causa del costo e del peso (circa un chilogrammo) eccessivi, oltre che della scarsa usabilità, il Rocket eBook ha un successo inferiore a quello previsto dal produttore, l’azienda americana Nuvomedia.

2004



Un ulteriore progresso arriva con l’introduzione dell’eink, l’inchiostro elettronico commercializzato dall’omonima azienda, uno spin-off del MIT Media Lab. La nuova tecnologia non richiede più uno schermo retroilluminato, riducendo notevolmente il consumo della batteria e consentendo di leggere anche all’aperto. Il primo dispositivo in commercio a utilizzare lo eink è Librie della Sony: peso di circa 300 grammi, memoria da 10 MB, compatibile con Windows e Linux, collegabile al PC tramite porta USB.



Il Sony Reader ottiene un insperato successo, soprattutto negli USA.

2007



Il primo Kindle ha una forma trapezoidale, una memoria espandibile con una SD card (una caratteristica che i modelli successivi non avranno), uno schermo con 4 livelli di grigio, 250 MB di memoria (pari a circa 200 volumi) e una bizzarra tastiera. Amazon lo mette in vendita il 19 novembre 2007 a un prezzo di 399 $: le scorte si esauriscono in cinque ore e mezzo, il prodotto tornerà disponibile solo cinque mesi dopo.

2009

Il Kindle 2 viene messo in commercio il 23 febbraio 2009: è molto più sottile del suo predecessore, ha 2 GB di memoria interna, e secondo Amazon può contenere circa 2500 libri senza illustrazioni. Ha un'opzione text-to-speech che verrà disabilitata nei modelli successivi dopo le proteste degli editori. Per il lancio, Stephen King rende disponibile, solo sul Kindle Store, la prima versione del suo romanzo Ur. Il prezzo scende dai 399 $ iniziali fino a 259 $ in ottobre, con un costo di produzione stimato in 185,49 $.
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