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Alcune cose che si possono fare con i libri nel XXI secolo
Controdizionario del libro ai tempi di Google, Amazon e dei social networks
di Oliviero Ponte di Pino




book bloc



manifestanti che nei cortei portano scudi di gommapiuma colorati, dove hanno scritto il titolo (e a volte l’autore) di un libro; dovrebbero servire per difendersi pacificamente dalle forze dell’ordine organizzandosi in “testuggini” simili a quelle formate dai legionari romani. Sono stati usati per la prima volta il 23 novembre 2010, durante una manifestazione contro il governo Berlusconi. Il termine, coniato dal collettivo di autori Wu Ming, differenzia questi militanti dai black bloc, assai più aggressivi, che si nascondono dietro abiti, passamontagna e caschi neri. La scelta dei titoli è ovviamente indicativa dei gusti e delle tendenze ideologiche (e forse delle letture) di chi li indossa.



I book bloc dall'Italia (in alto) agli USA (qui sopra).

Nel 2012 Facebook e il sito UniRiot.org hanno stilato una classifica dei titoli preferiti dai book bloc: ai primi posti, La volontà di sapere di Michel Foucault, 1984 di George Orwell, Il cavaliere inesistente di Italo Calvino, L’origine delle specie di Charles Darwin, Noi saremo tutto di Valerio Evangelisti, l’Etica di Spinoza, Fahrenheit 451 di Ray Bradbury, Fight Club di Chuck Palaniuk, Il dottor Zivago di Boris Pasternak, In ogni caso nessun rimorso di Pino Cacucci (“La Lettura-Corriere della Sera”, 25 novembre 2012).
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