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Alcune cose che si possono fare con i libri nel XXI secolo
Controdizionario del libro ai tempi di Google, Amazon e dei social networks
di Oliviero Ponte di Pino




Wikipedia



la più grande enciclopedia in rete, online dal 15 gennaio 2001, fondata da Jim Wales (che ancora la guida) e da Larry Sanger (che nel marzo 2002 ha lasciato Wikipedia). E’ nata come evoluzione di Nupedia, una enciclopedia online con voci scritte da esperti e riviste da uno staff redazionale.
Wikipedia è un progetto gigantesco e generoso, un'utopia di straordinaria fertilità, che ha coinvolto diverse migliaia di individui verso un obiettivo comune: mettere il sapere di tutti, in tutti i campi dello scibile umano, a disposizione di tutti. E' una delle esperienze che meglio caratterizza la rete, o meglio il web 2.0, creato con la collaborazione di tutti gli utenti – o perlomeno, di tutti gli utenti di buona volontà.
Il successo del progetto è innegabile, sia dal punto di vista del numero di voci pubblicate, sia dal punto di vista del successo di pubblico. E’ uno dei siti più visitati del mondo. Nel gennaio 2012 dichiarava di essere presente in 285 lingue (di cui 150 attive), con 20 milioni di voci (più di 850.000 in italiano) e 77 milioni di pagine. Nel 2006 gli utenti che avevano fatto più di 5 interventi erano oltre 75.000.
Wikipedia si inserisce in una lunga tradizione: aggiorna e radicalizza il modello illuminista e democratico dell’Encyclopédie di Diderot e D’Alambert, un modello che a sua volta migliorava le precedenti enciclopedie, compilate a partire dal Medioevo; e che successivamente è stato ripreso dagli editori di numerose opere analoghe, come l'Encyclopedia Britannica e l'Enciclopedia Treccani.
Per comprendere la novità e la portata (ma anche i limiti) di questa innovativa impresa culturale è opportuno metterla a confronto con questi suoi predecessori. Gli editori delle tradizionali enciclopedie perseguono diversi obiettivi:

- completezza: prima di iniziare il lavoro di scrittura, l'editore predispone un elenco delle voci (lemmario); nel caso di enciclopedie “generaliste”, questo lemmario deve coprire l’intero campo della conoscenza umana, e l’intero campo della conoscenza sulle singole materie; in genere, il piano dell'opera prevede un determinato numero di voci (da inserire nel lemmario, attraverso inclusione ed esclusioni) e una stima della lunghezza delle singole voci (ed eventualmente numero e tipologia delle immagini);
- sinteticità: l'opera non si può tuttavia ampliare all'infinito; la sua ampiezza, che deve essere commisurata agli obiettivi dell'editore, impone di raggiungere un determinato livello di approfondimento; ci sono dunque enciclopedie in un unico volume (come il Petit Larousse in Francia o la Garzantina Universale in Italia, per una prima informazione di base); e opere più ampie e complesse, articolate in decine e decine di volumi, come l’Encyclopedia Britannica o, in Italia, la Treccani. In altri termini, una enciclopedia deve contenere tutte e solo le informazioni rilevanti per il suo pubblico. Inoltre l’ampiezza relativa delle singole voci implica un giudizio sull’importanza e sul valore degli argomenti o dei personaggi trattati: questo difficile equilibrio è uno degli aspetti più delicati nella compilazione di una enciclopedia;
- attendibilità: vengono chiamati a collaborare sulle singole voci autori ritenuti competenti di quella materia o di quell’argomento; l'editore discute con loro l’impostazione della voce, controlla la correttezza dei dati e se necessario interviene a correggere, emendare, integrare;
- leggibilità: l'editore interviene sul testo anche per migliorarne la chiarezza, in modo che risulti facilmente comprensibile e (se possibile) sintetico;
- coerenza: al livello più elementare, la data della battaglia di Waterloo deve essere la stessa nelle voci dedicate a Napoleone Bonaparte, a Wellington, alla Francia, alla Gran Bretagna eccetera eccetera; la coerenza però non interessa soltanto i dati di fatto, riguarda anche i giudizi di valore: così, se alla voce Alessandro Manzoni si dice che si tratta di un grandissimo scrittore di livello europeo, nella voce dedicata alla letteratura italiana non lo si potrà descrivere come un autore mediocre;
- correttezza e obiettività: l'editore, come nel caso di un libro e di un giornale, si fa garante di quello che pubblica, risponde a critiche e obiezioni (anche sul piano giudiziario) e nelle nuove edizioni può correggere o emendare il testo.

Per raggiungere questi obiettivi, si è affinato nel corso dei secoli un metodo di lavoro che richiede approfondite competenze e notevoli risorse. In questo processo, l'editore assume diverse responsabilità: imprenditoriali, culturali e anche giuridiche.
Gli ideatori e animatori di Wikipedia si sono prefissati – almeno in apparenza – lo stesso obiettivo: creare una enciclopedia, se possibile migliore delle altre, facendosi forza delle straordinarie possibilità offerte dalla rete; in particolare: una enorme quantità di contributors, una diffusione mondiale, la possibilità di aggiornamenti in tempo reale, e naturalmente la gratuità.
All'apparenza, Wikipedia si presenta come una enciclopedia tradizionale, ma sotto diversi aspetti è un progetto molto diverso. Per esempio, a proposito dell'attendibilità, è la stessa Wikipedia a mettere le mani avanti:

“Sicuramente se si volesse basare Wikipedia sulla sua attendibilità si verrebbe subito tagliati fuori dalla discussione. Il concetto è che Wikipedia non può assicurare l’attendibilità dei testi in quanto è, per sua natura, uno strumento dinamico… Wikipedia non vuole essere un’enciclopedia attendibile; vuole invece riformulare il concetto stesso di attendibilità, sostituendolo piuttosto con quello di verificabilità: ogni affermazione deve poter essere controllabile.”

Se seguiamo su Wikipedia i link collegati a "verificabile" e "fonte attendibile", possiamo leggere:

“‘Verificabile’ significa che chiunque può controllare quanto legge, ovvero verificare se quanto afferma il contributo è già stato realmente pubblicato da una fonte attendibile.”

“Le fonti attendibili sono quelle di autori e pubblicazioni considerate come affidabili o autorevoli in relazione al soggetto in esame [...] Le pubblicazioni attendibili sono quelle con una struttura definita che consente il controllo delle informazioni e le revisioni editoriali.”

E' per questo che Wikipedia pubblica i link alle fonti cui attinge, a differenza della maggior parte delle enciclopedie (che garantiscono l'attendibilità dell'opera grazie alla credibilità e all'autorevolezza degli autori e dell’editore, che è anche responsabile legalmente),.
L'utopia di Wikipedia si regge su alcuni postulati.
Il primo - che coincide con quello che ispirò i creatori dell'Encyclopédie - è che il sapere sia democratico, in due sensi. In primo luogo, il sapere non è – non deve essere – proprietà esclusiva di nessun gruppo chiuso: deve essere patrimonio dell’intera umanità, e dunque va reso disponibile gratuitamente a tutti i miliardi di abitanti del pianeta. Per farlo, è dunque necessario raccoglierlo e pubblicarlo.
Ma per Wikipedia il sapere è democratico anche in un altro senso, e in questo è molto diverso dai predecessori. L'opera non ha solo alcuni collaboratori di comprovata competenza. L'autore diventa la comunità – pressoché infinita – dei frequentatori di internet: si prescinde dalla preparazione di ciascun collaboratore, sia dal punto di vista delle conoscenze sulla materia specifica, sia dal punto di vista dell'esperienza editoriale. Ai collaboratori di Wikipedia non è richiesta una competenza specifica: i collaboratori semmai si mobilitano in base a un interesse o una passione personale (e infatti molte voci, spesso tra le più dettagliate, sono opera di fan).
Analogamente, non c'è più un editore che compila la lista delle voci, valutando inclusioni ed esclusioni: l'inserimento di una voce è invece il risultato della buona volontà (e delle curiosità) dei collaboratori.
Sotto questi aspetti, wikipedia si muove nella linea della fine dell'esperto, un atteggiamento che caratterizza molte esperienze del web 2.0. Il percorso attraverso cui arriviamo alla "verità" non passa tanto dall'acquisizione di competenze specifiche, dagli studi e dalle ricerche della ristretta cerchia di una élite di scienziati ed esperti, ma attraverso la discussione e il dibattito pubblico tra una schiera di volontari, che alla fine produrrà il consenso. Spiega Jim Wales: “I professori meritano il massimo rispetto. Però sono anche quelli più rigidi, che poi non vogliono più modificare di una virgola il loro intervento. I nostri collaboratori sono esperti, talvolta ossessionati da un tema, ma soprattutto si divertono. Chi cancella qualcosa viene interrogato, c’è una grande trasparenza su come lavoriamo” (“Corriere della Sera”, 20 ottobre 2009).
Questa fiducia è il frutto di un altro postulato di Wikipedia: la "mano invisibile di internet” (ovvero la forza della democrazia del sapere) deve permettere di raggiunge, alla fine, gli obiettivi di una tradizionale enciclopedia: completezza (troveremo le voci su tutti gli argomenti che ci interessano, perché prima o poi qualcuno avvertirà il bisogno di compilarle), verificabilità (se non affidabilità) e correttezza (a furia di limare e correggere, la voce che ci interessa ci fornirà senz’altro dati corretti, corredati da fonti verificabili), leggibilità (ovvero un laborioso processo di editing porterà, per aggiustamenti progressivi, a una forma d’esposizione chiara e facilmente fruibile), sintesi (grazie al processo di editing, quando leggeremo una voce non ci perderemo in frasi lambiccate o in divagazioni inutili), coerenza (ovvero nell’intero corpus non ci saranno formazioni discordanti, o contraddizioni nei giudizi di valore).
Quello che una volta era il frutto della professionalità e dell’impegno di un piccolo gruppo di esperti, con Wikipedia diventa frutto della buona volontà di milioni e milioni di persone: non necessariamente esperti, ma certo animati dalle migliori intenzioni.
Rispetto alle tradizionali imprese enciclopediche, emerge un'altra differenza: le discussioni non restano chiuse all'interno delle redazioni, con le loro delicate alchimie, ma sono pubbliche, attraverso il meccanismo del wiki - che nella sua timeline conserva traccia delle varie revisioni e dei cambiamenti apportati alle singole voci - è possibile seguire tutte le fasi dell'elaborazione di ogni voce.
La responsabilità passa dunque dall'editore alla "intelligenza collettiva" della rete, e di fatto diventa “irresponsabilità personale”.

Malgrado questa differenza di impostazione, Wikipedia ha raggiunto uno standard qualitativo notevole. Fermo restando che, come dice Jim Wales, “non esistono filtri per la stupidità”, nel 2005 la rivista scientifica “Nature” ha riportato i risultati di uno studio comparato secondo cui le voci scientifiche in Wikipedia erano comparabili in accuratezza a quelle presenti nell'Encyclopedia Britannica; secondo uno studio condotto nel 2012 dalla società Epic e da alcuni ricercatori dell'università di Oxford, Wikipedia è divenuta più precisa, documentata e aggiornata rispetto alla Britannica.
Nel corso del tempo, sono tuttavia emersi diversi problemi, tra cui:

- troll (disturbatori) o collaboratori, interessati (per motivi ideologici, economici, personali) a sostenere determinate tesi (ma anche a insultare il prossimo); il presupposto è che i collaboratori non abbiano una loro agenda personale, proprie convinzioni o posizioni politiche, interessi economici; con questi interlocutori, la procedura della discussione per ottenere consenso è ovviamente inefficace; ben presto i collaboratori di internet hanno iniziato a impegnarsi sempre di più nella cancellazione o nella correzione di interventi errati, maliziosi, maligni, che nella stesura di nuove voci (che ha subito un progressivo rallentamento): i “cancellatori” sono diventati più numerosi degli “scrittori” (secondo uno studio IBM, il tempo medio di permanenza di un errore è di 5 minuti);
- a dettare la scelta dei lemmi e la loro ampiezza sono gli interessi dei collaboratori: così può capitare che una effimera boy band abbia una voce più ampia e dettagliata di quella di Wolfgang Amadeus Mozart; questi squilibri vengono amplificati perché non ci sono vincoli riguardo al numero e alla lunghezza delle singole voci, e anzi nella sua comunicazione Wikipedia punta proprio sull’ampiezza dell’enciclopedia, potenzialmente infinita;
- nuovismo: la tendenza inevitabile in tutte le enciclopedia è quella di privilegiare, nel corso degli aggiornamenti, gli eventi man mano che accadono; si crea progressivamente una sproporzione tra le voci relative al presente (o al passato prossimo) e quelle relative a personaggi ed eventi precedenti; nel caso di una enciclopedia online, costantemente aggiornata (e che fa di questa caratteristica uno dei suoi punti di forza, rispetto alla stabilità delle consorelle cartacee), la tendenza al nuovismo si accentua drammaticamente;
- lo stesso Jim Wales ha sottolineato che Wikipedia risente del fatto che la maggioranza dei collaboratori siano maschi, e che dunque gli argomenti di interesse maschile tendano a essere preponderanti;
- un’ulteriore inquietudine deriva dalla diminuzione del numero di collaboratori, che ha iniziato a diventare preoccupante nel primo trimestre 2009 (-49.000 contributors, contro i 4900 del corrispondente periodo del 2008); o stess Jim Wales ha espresso le sue preoccupazioni nella conferenza annuale di Wikipedia nell'agosto 2011, come ha scritto "La Stampa": "«Nessuno vuole più aggiornarla. (..) Non stiamo reintegrando il numero di editori, non la considero una crisi gravissima, ma importante», ha commentato Wales. La mancanza di collaboratori sarebbe dovuta al fatto che le persone che avevano contribuito a far diventare Wikipedia una fonte importante di informazioni sul web, sono invecchiate, si sono sposate, si sono hanno costruite una famiglia e impiegano il loro tempo in modo diverso. Quando nel 2001 venne lanciata Wikipedia, la folta schiera di "nerd" che animava il web era in fermento all'idea di costruire una nuova risorsa di notizie accessibile a tutti gratuitamente. Ma a ormai un decennio dalla sua nascita, l'entusiasmo sembra essersi disperso. I social network ci hanno messo lo zampino, le energie degli adolescenti appassionati di informatica che collaboravano con Wikipedia, sono state assorbite da Facebook, Twitter e company." ("La Stampa", 5 agosto 2011).

Per ovviare a questi inconvenienti, Wikipedia ha dovuto ben presto rinunciare all’ideale di una “democrazia diretta del sapere” in grado di autoregolarsi ed è stata costretta di fatto a dotarsi di una struttura redazionale, sempre più complessa e stratificata.
Alla fine del 2005, il giornalista John Seigenthaler Sr. protestò perché nella sua biografia erano state inserite informazioni false: di conseguenza, la possibilità di creare nuove voci venne limitata ai soli utenti registrati.

“Wikipedia ha messo in atto una serie di procedure per limitare alcuni aspetti negativi. Per esempio, queste sono le motivazioni per la cancellazione di una voce:

1. se la voce viola il diritto d’autore (e cioè copia pezzi già pubblicati e protetti);
2. se la voce è promozionale/pubblicitaria/personale;
3. se la voce non è di argomento enciclopedico (argomenti e/o eventi particolari);
4. se la voce è troppo breve (!) (probabilmente per eliminare slogan, approvazioni, insulti ecc.).

E l’attendibilità, la veridicità delle cose affermate nella voce? Ebbene, per Wikipedia non è rilevante.”
(Francesco Antinucci, L’algoritmo al potere, p. 83)

Per raggiungere questi obiettivi, Wikimedia ha sviluppato procedure e strumenti precisamente codificate.
Per esempio, CheckUser (più o meno “controlla l’utente”) è un interfaccia che possono solo usare gli utenti abilitati: nel caso individuino un molestatore, individua per esempio l’IP da cui si è collegato, l’ID e le password usate; può capire se ha mandato email a un altro utente usando quelle credenziali. Diventa così possibile interdire l’accesso a quell’utente (o a quell’IP) per un certo periodo, e annullare i suoi precedenti interventi (chi si avvale di questa facoltà è a sua volta sottoposto al controllo di un supervisore).
L’Oversight o Suppression (supervisione o soppressione) è la facoltà di nascondere revisioni e nomi utente. Solo un altro Supervisore può ripristinare gli interventi nascosti.

Wikipedia ha una struttura con gerarchie assai precise, di cui si trova traccia nel sito.
L’Oversighter (supervisore) può nascondere revisioni e interventi di altri utenti.
L’Administrator (amministratore, noto anche come “sysop”) di un Wiki ha la facoltà di cancellare e ripristinare le pagine, di vedere le revisioni nascoste, di bloccare e sbloccare utenti e indirizzi IP; di bloccare e sbloccare le pagine; di intervenire sulle pagine bloccate; di intervenire sull’interfaccia e sui file di configurazione degli utenti; di importare pagine da altri Wiki; di aggiungere o rimuovere membri in alcuni gruppi.
Il Bureaucrat (burocrate) può tra l’altro promuovere altri utenti al livello di Administrator o Bureaucrat; può aggiungere o espellere gli utenti da un gruppo; può assegnare un diverso nome a un utente.
Lo Steward ha gli stessi compiti del burocrate, ma in comunità più piccole, che hanno un minor traffico e aggiornamenti meno frequenti.
I Developers (sviluppatori) si occupano del software che gestisce i Wiki.
L’Arbitration Committee ("ArbCom", collegio arbitrale) è un piccolo gruppo di utenti affidabili, che ha il compito di risolvere e dispute altrimenti insolubili.

Un altro aspetto riguarda la sostenibilità economica, sul lungo periodo, di un progetto come Wikipedia. Moltissima gente è disposta a collaborare gratuitamente a un sogno come quello di Wikipedia, scrivendo voci nuove o correggendo e aggiornando quelle già online. Tuttavia la struttura informatica e i server necessari a mantenere in funzione la struttura hanno costi crescenti, visto che continuano ad aumentare sia la quantità di materiali online sia la quantità di visitatori. Finora la struttura – fermo restando il rifiuto di accettare pubblicità - si è retta grazie alla filantropia di finanziatori e mecenati: ma non è detto che questo meccanismo possa continuare all’infinito, soprattutto considerando il fatto che i costidi struttura sono crescenti.
La Wikimedia Foundation, l’ente no-profit nato nel 2003 per sostenere Wikipedia, ha raccolto nel 2010 circa 16 milioni di dollari (rispetto ai 6 milioni di dollari circa del 2008), con una donazione media di 22 dollari. Nel 2012, su un budget che prevede 28 milioni di dollari (per 300 server e 90 dipendenti), ha raccolto tra l’altro 500 mila dollari da Sergey Brin, attraverso la fondazione gestita da lui stesso e da sua moglie.

Per approfondire, Andrew Lih, La rivoluzione di Wikipedia, Codice Edizioni, 2010.
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